Santiago in Rosa vede protagonista l’ALTA VALTELLINA
Da Monza a Roma in mountain bike per ricordare Santa Gianna Beretta Molla (nel 2014 ricorrono i dieci anni dalla sua canonizzazione). Protagoniste di Santiago in Rosa 2014 4 donne, delle quali tre valtellinesi, che hanno avuto direttamente a che fare col cancro. La manifestazione si svolge quest’anno tra il 28 settembre e il 5 ottobre, e avrà come itinerario, appunto, i circa 800 km che separano Monza dalla Città Santa, toccando, però, i luoghi dove è nata e vissuta santa Gianna Beretta Molla, cioè Magenta. Valerio Staffelli promette cinque tapiri per la lotteria che raccoglierà i fondi per acquistare macchinari: la manifestazione è pensata dall’associazione Cancro Primo Aiuto. La dichiarazione di una delle partecipanti, Cecilia Cantoni, 34enne di Valdisotto, con alle spalle una recente esperienza da paziente all’Ospedale di Sondalo per carcinoma mammario: “Parteciperò a Santiago in rosa perché credo nell’associazione: ho visto come lavora e da un anno a questa parte usufruisco anch’io dei suoi servizi... Riuscire a dare un piccolo contributo è il minimo che posso fare!”. Le protagoniste: Cecilia Cantoni, 34 anni di Valdisotto (So), sposata e mamma di due bambine di 7 e 2 anni, ha diverse esperienze sportive alle spalle (sci da fondo a livello agonistico in età scolastica) e pratica da sempre diverse discipline. Particolarmente significativa la sua partecipazione perché Cecilia ha alle spalle, nel 2013, un’esperienza da paziente all’Ospedale di Sondalo per carcinoma mammario. «Parteciperò a Santiago in rosa perché credo nell’associazione – ha detto Cecilia - ho visto come lavora e da un anno a questa parte usufruisco anch’io dei suoi servizi... Riuscire a dare un piccolo contributo è il minimo che posso fare!». Elisa Bonaccorsi, 35 anni di Bormio (So), sposata e mamma di 3 bambini, Pietro Lorenzo e Tommaso. Ex atleta di sci alpino ora lavora nell’albergo di famiglia con il marito. Anche lei è stata pesantemente coinvolta da questa malattia. «Purtroppo qualche anno fa ho incontrato sulla mia strada, o meglio su quella di mio figlio Pietro un brutto male, un drago che prova a divorare tutto, la leucemia – ha raccontato - Inizialmente da genitore il mondo sembrava cadermi addosso, mi sono sentita impotente, svuotata, senza forza e senza speranza. E poi ancora, ho rivissuto l’angoscia che questo "drago" ti fa provare con la mia migliore amica, una sorella per me. E’ grazie ad associazioni come Cancro Primo Aiuto che, oltre ad aiutare la ricerca a fare in modo che le cure possano essere sempre più efficaci, un genitore (o un’amica) come me può ritrovare la forza e la speranza. Grazie anche agli aiuti psicologici e morali. Cancro Primo Aiuto fa molto e vorrei poter fare qualche cosa anch’io: vorrei poter aiutare come sono stata aiutata! E’ proprio con la mia migliore amica che vorrei portare a termine questa "missione" di solidarietà e di sensibilizzazione perché da soli si può fare, ma insieme è meglio». Marisa Giovenzana, 52 anni di Barzanò (Lc), dipendente presso il reparto Oncologia del Presidio di Carate dell’Azienda Ospedaliera Desio/Vimercate, è un’esperta nuotatrice (da circa 25 anni fa parte di una squadra Master di nuoto) con una grande passione per la bicicletta (strada e MBT) che l’ha portata a partecipare a diverse iniziative benefiche e ciclo-fiaccolate. Tiziana Gurini, 36 anni di Livigno (So), sposata e mamma di tre figli ha deciso di mettersi alla prova in sella a una bicicletta ed è determinata a raggiungere Roma per abbracciare il Papa.
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