Scuola di montagna: la VALLESPLUGA alza la voce
Istituzione pluriclasse nella Scuola Secondaria S.A. di Campodolcino dell’Istituto comprensivo “G. Garibaldi” di Chiavenna a.s. 2012/2013 (Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Genitori Vallespluga dove si puntualizza la situazione) A seguito della riunione con i Sindaci di Campodolcino e Madesimo, tenutasi anche alla presenza del Dirigente Scolastico Passerini Angelo in data 04/09/2012 presso l’Istituto Scaramellini di Campodolcino, i genitori hanno appreso la decisione finale del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia. La sentenza respinge la domanda cautelare in relazione alla richiesta di sospensione dell’esecuzione del provvedimento prot. N. MIUR AOO USPSO R.U. n. 4290 del 3 maggio 2012, a firma del dirigente dell’USR per la Lombardia – ufficio XX – SONDRIO. Questo significa che a partire da questo anno scolastico 2012/2013 la nostra scuola secondaria avrà per la prima volta una pluriclasse. Pertanto la popolazione dei 2 comuni, avendo atteso pazientemente e con rispetto la risposta delle istituzioni (Comuni e Scuola), ha prontamente costituito in data 05/09/12 un Comitato spontaneo, appoggiato dall’intera popolazione (vedasi petizione che sarà consegnata al Presidente Comunità Montana Valchiavenna), a sostegno del diritto allo studio dei ragazzi che vivono nell’alta Valle Spluga , richiedendo all’Ufficio Scolastico Provinciale un monte ore aggiuntivo curricolare di 4 ore di lettere, 4 ore di matematica, 3 ore di inglese, allo scopo di rendere accettabile l’offerta formativa dei nostri ragazzi, anche alla luce delle concessioni autorizzate dall’Ufficio stesso ad altre scuole della provincia. Facciamo notare che la distanza è un concetto relativo, dipende dal mezzo che si usa per percorrerla, dal terreno e dal momento. Guardando con attenzione la cartina della Valchiavenna si nota che i paesi del fondovalle sono una miriade di comuni poco distanti tra loro e poco definiti a differenza della ostica posizione dei nostri due Comuni. I nostri alunni risiedono nelle seguenti località: Motta (1800 m) dista da Chiavenna 21 km percorribili in 45’ con 1500 m di dislivello Madesimo (1600 m ) dista da Chiavenna 19,8 km che possono essere percorsi il 35’ con 1300 m di dislivello Isola (1330 m) dista da Chiavenna 17 km percorribili in 30’ con 900 m di dislivello Fraciscio ( 1340 m) dista da Chiavenna 16,5 km percorribili in 30’ con 900 m circa di dislivello Campodolcino (1100 m) dista da Chiavenna 13,4 km percorribili in 20‘ con 700m circa di dislivello · La strada tortuosa presenta 30 tornanti Chiavenna – Motta, 23 tornanti Chiavenna - Madesimo, 13 tornanti Chiavenna - Campodolcino, che farebbero la gioia del giro d’Italia, se solo la strada fosse a posto. Oggi ci sono2 semafori e per raggiungere Chiavenna impieghiamo 40’ in auto. · Questi tratti non sono fattibili in questi tempi col pullman di linea che parte da Madesimo alle 6:35 e arriva a Chiavenna alle 7:35, quando le scuole dell’obbligo aprono alle 8,00, per cui ci sarebbe anche il problema di accogliere e controllare i nostri ragazzini. · L’inverno appena trascorso è stato caratterizzato da scarsa nevosità, chi vive in fondovalle pensa che sia la regola; tanta gente che vive in provincia non sa dove si trovino Campodolcino e Madesimo, Provveditore compreso forse, ma noi ci ricordiamo la frana del 1993 a Conoia, che ci ha tenuti bloccati per due mesi, valanghe di diverso genere e in diversi punti, ma anche favolose nevicate che non hanno prodotto danni, ma disagi ai docenti che salivano e agli studenti che scendevano rimasti bloccati per ore. Se vogliamo continuare a parlare di numeri possiamo aggiungere che nella piana di Chiavenna e nella Val Bregaglia ci sono circa trenta scuole dell’obbligo che non hanno sicuramente i nostri problemi di viabilità e dislivello. Come genitori non vogliamo far affrontare ai nostri ragazzi alzate mattutine massacranti che comprometterebbero la qualità dell’attenzione e della resa scolastica, precludendo loro ogni attività ludica o sportiva. Abitiamo in montagna e vorremmo che i nostri figli potessero scegliere di continuare a farlo liberamente con tutti i diritti che a loro spettano come da Costituzione Italiana. Paghiamo tutti le tasse, abitiamo qui perché amiamo la nostra terra, seppur dobbiamo affrontare quotidianamente diverse difficoltà: caro vita, mancanza di servizi, mancanza di un servizio sanitario adeguato, obbligo di spostarsi frequentemente con mezzi privati anche solo per acquistare ago e filo, perché manca un servizio di trasporto accettabile… tutto questo perché non vogliamo che il nostro paese muoia..ma se ci tolgono anche la scuola… le Istituzioni competenti saranno responsabili della lenta agonia della montagna lombarda. Ricordiamo che i nostri figli stanno frequentando una scuola Statale e non comunale, pertanto non è giusto che i nostri Comuni debbano addossarsi anche questa spesa obbligandoli a sopprimere ogni altra attività formativa accessoria. È vero quest’anno i numeri non sono dalla nostra parte, ma lo saranno di nuovo dal prossimo anno e come è stato possibile intervenire in altri istituti, sdoppiando classi numerose in scuole che a pochi metri di distanza avrebbero avuto l’alternativa, riteniamo che sia possibile ottenere questo compromesso. La nostra scuola pur essendo piccola e in alta montagna, ha sempre proposto attività formative extracurricolari di diverso genere - progetti scientifici, ambientali e sportivi - finanziati annualmente dai 2 comuni per migliorare l’offerta formativa anche delle scuole dell’infanzia e della primaria. La partecipazione e il coinvolgimento dei nostri ragazzi nelle attività sopracitate permette di legarli ad un territorio duro che non offre troppe alternative. Il Diritto allo Studio dei 2 comuni sostiene già un gravoso impegno finanziario; qualora questi si dovessero trovare nella condizione di dover compensare la mancanza delle ore curricolari richieste tutte queste proposte sarebbero soppresse, causando un’ulteriore privazione ai ragazzi. L’effetto domino che si otterrebbe togliendoci l’istruzione sarebbe il rapido e completo SPOPOLAMENTO DELL’INTERA VALLE con gravi ripercussioni sull’economia dell’intera Valchiavenna.
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