Servizi socio assistenziali: l’ok per l’Azienda Speciale
Tanti gli interessi che girano attorno al tema del sociale e ieri sera, giovedì 21 dicembre in Consiglio comunale a Tirano il punto all’ordine del giorno inerente i Piani di Zona ha visto la fuoriuscita del consigliere Francesca Zucchetti dal gruppo di maggioranza. Il motivo? “Una decisione che dobbiamo subire”, ha sbottato Zucchetti: “Si sapeva che si stava lavorando su ambiti ma abbiamo subito la scelta”. La convenzione tra la Comunità Montana e i comuni dell’ambito di Tirano per la gestione associata di funzioni comunali concernenti gli interventi sociali scade il 31 dicembre 2017, l’assemblea dei sindaci nelle sedute del 29 maggio e del 3 luglio 2017 ha preso delle decisioni e queste sono state recepire dalla Comunità montana, che questa mattina sottoscriveva la convenzione per dare in appalto la gestione dei servizi sociali all’Azienda Speciale della Valcamonica, fino al 30 settembre 2018, ossia finché anche i comuni del tiranese e forse quelli dell’Alta Valle assieme costituiranno un’Azienda speciale del territorio. Decisioni prese nelle sedi preposte e i ritardi nella stipula della convenzione, denunciati dai gruppi di minoranza e da Zucchetti, sono da riportare alla consulenza richiesta ad un avvocato, che ha recapitato al comune di Tirano il suo parere solo a fine novembre. “Da 13 anni gli uffici di Piano sono gestiti nello stesso modo – ha risposto Spada – è vero, abbiamo perso dei mesi ma trovare una condivisione su quello che è l’obiettivo che proietta su una trasformazione della gestione è complesso”, soprattutto dopo 13 anni di stasi, verrebbe da dire, alla luce del fatto che questa trasformazione consente maggiore libertà di movimento, anche in termini di assunzioni (all’Ufficio di Piano attuale ci sono solo due operatori assunti, gli altri sono tutti precari). Il sociale sottintende tantissimi interessi, anche a livello di appalti e di voti. Si respira già aria di campagna elettorale a Tirano? O come vocifera qualcuno Zucchetti voleva gestire la cosa, ma è stata messa in disparte? Zucchetti di lavoro fa il direttore della Casa di Riposo di Bormio e ha la delega del Sindaco Spada a Fondazioni e Partecipate, ma l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Tirano è Silvana Beccaria, è lei che come figura istituzionale partecipa alle riunioni dell’Ufficio di Piano, che si sono susseguite soprattutto negli ultimi mesi. La scelta di affidare i servizi sociali all’Azienda della Valcamonica è stata definita da Martino Della Vedova, della minoranza, “una scelta che mette una pezza all’inerzia di questo territorio, doveva già essere stato fatto un anno e mezzo fa”, l’assessore all’Istruzione Maurizio Mazza ha definito il tiranese come un “paperino” nel sociale rispetto ad altri territori. L’attacco politico insomma, sembrava soprattutto verso la compagine che guida la Comunità Montana di Tirano. “In Valtellina non esiste ancora questo modello, gli appalti vanno gestiti come prima, ora andiamo a proporre un modello diverso sul socio assistenziale, per avere una maggiore flessibilità”, ha spiegato Spada. Tirano non ha la forza da sola di decidere, non ha i numeri, contano i 12 comuni della Comunità Montana, che questa mattina, venerdì 22 dicembre, hanno deciso: convenzione approvata con dispositivo che prevede la volontà della cm di accompagnare i comuni alla costituzione di azienda speciale. Tutti favorevoli, tranne il sindaco di Grosotto Guido Patelli, assente Annamaria Saligari, sindaco di Lovero.
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