Si dice e si tace
Da tre giorni mi immergo nella lettura di notizie che riguardano banche, olimpiadi, critiche rivolte a opere che, forse, sono cose mai realizzate oppure lavori in corso, il tutto sotto l’egida di comitati di fondazione.
E c’è questa società, che sembra avere in mano le redini di ogni cosa, ma ha scelto di rimanere in silenzio, di non esprimersi. Perché? La verità, mi pare, è sempre un’entità sfuggente, una mezza verità che si cela tra le righe. Ma chi sono i critici? E chi sono coloro che portano avanti questi progetti? Se solo avessimo un’analisi chiara della situazione, allora potremmo scrivere, riflettere, discutere. Invece, ci troviamo di fronte a un panorama confuso, dove l’informazione si mescola con la disinformazione, dove si tende a creare un’immagine distorta di ciò che realmente accade.
Così, chi legge è spesso lasciato in uno stato di incertezza, costretto a navigare in un mare di ambiguità, senza un faro che indichi la verità.
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