Vito Gamberale, indagato per corruzione, è uno dei principali attori della nascita della grande multiutility del Nord, nata dalla fusione tra A2A, Iren e forse anche Hera. Lo ricorda il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che in questi giorni sta mettendo in evidenza anche l’attività della Giunta comunale di Milano, investita da polemiche per la cessione allo stesso fondo di una quota delle azioni di Sea, la società che gestisce Malpensa e Linate.
Il Forum enfatizza il nodo della questione: “Più in generale, l’intera vicenda pone un interrogativo rispetto agli ambiti in cui nasce la proposta di creare la grande multiutility del Nord, e alle esigenza cui risponde. Secondo il Forum italiano dei movimenti per l’acqua altro non è che una svendita di servizi pubblici essenziali, il cui fine non è il miglioramento del servizio ma l’esigenza di far fronte al livello d’indebitamento di A2a e Iren divenuto insostenibile a causato dalla crisi che ha fatto perdere oltre il 35% del valore alle due società quotate in Borsa. È pura speculazione, estranea al perseguimento del bene comune delle città interessate”.
Alla VIGILIA DELLA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA, domani, 22 marzo, anche in provincia di Sondrio il Coordinamento Comitati Acqua Pubblica Lombardia si muove in merito alla legge sull’acqua della Regione Lombardia: già 500 le adesioni per chiedere una nuova legge per l’acqua pubblica in Lombardia.
SI CHIEDE DI:
- salvaguardare la titolarità dei Comuni nel governo dei servizi idrici, prevedendo forme di partecipazione della cittadinanza alle scelte sulla gestione dell’acqua;
- garantire la gestione totalmente pubblica dell’acqua, attraverso l’affidamento ad aziende di diritto pubblico di proprietà dei Comuni;
- avviare un confronto politico per la riorganizzazione complessiva del servizio idrico, che va ridefinito quale “servizio di interesse pubblico generale, privo di rilevanza economica”, attraverso la valorizzazione dei bacini idrografici esistenti in Lombardia, che devono essere amministrati dai Comuni e affidati in gestione ad aziende di diritto pubblico, garantendo il diritto all’acqua secondo principi di solidarietà.
Come sostengono anche i rappresentanti valtellinesi Martina Simonini e Andrea Patroni: “L’attuale legge regionale rischia di diventare un pretesto per quelle province che, ignorando l’esito dei Referendum di giugno 2011, vogliono privatizzare la gestione dell’acqua. In particolare sono le province di Cremona, Mantova e Monza che, con modalità diverse, vorrebbero far entrare privati nella gestione dei servizi idrici.
Per tutte queste ragioni i Comitati sollecitano il Consiglio Regionale ad approvare una nuova legge che garantisca la gestione totalmente pubblica degli acquedotti!”