UNIONE CTS: "Ciascuno deve fare bene la propria parte
UNIONE CTS:

 

 

"Ciascuno deve FARE E FARE BENE LA PROPRIA PARTE”.  

 

E’ una esortazione quella lanciata dal presidente dell’Unione Cts Marino Del Curto in occasione del Consiglio generale dell’associazione di via Macello, che si è riunito lunedì 21 maggio: “La situazione del mercato è quella sotto gli occhi di tutti, è difficile, articolata e complessa, ma noi imprenditori dobbiamo cercare di interpretarla al meglio e fare leva sulla nostra caparbietà tutta valtellinese per essere determinati nell’affrontare questa crisi, che è strutturale e che durerà ancora a lungo". 

 

LA DICHIARAZIONE: 

“Come ormai è nostra consuetudine, nei giorni scorsi abbiamo ascoltato i nostri imprenditori (un campione di quasi il 5% degli operatori dei vari settori su tutto il territorio). Dal sondaggio sono emersi dati e situazioni difficili tanto nel commercio quanto nel turismo e nelle varie aree geografiche. È emerso altresì che gli imprenditori sono largamente consapevoli che le difficoltà di mercato perdureranno, ma non si piangono addosso e che, anche se con metodi tra loro diversi, stanno reagendo: i valtellinesi e i valchiavennaschi con l’orgoglio vincono la rassegnazione!.

 

Sono però molto ‘arrabbiati’, per usare un termine elegante; lo sono perché si sentono vessati, perché, anziché essere sostenuti, vengono malamente additati con stupidi e anacronistici luoghi comuni da troppe persone nelle alte cariche dello Stato. Sono ‘arrabbiati’ perché loro stanno facendo sacrifici, tanti sacrifici nel ridurre i costi e nell’aumentare il proprio impegno e il proprio lavoro quotidiano in azienda, ma vedono invece che le istituzioni tutte, anziché risparmiare (ciò che chiediamo non è certo di toccare il welfare, ma di limitare gli sprechi e le spese improduttive che sono molte) e fare sacrifici, i sacrifici li pretendono dagli altri con nuove ed esasperate richieste impositive. 

 

Tra queste, l’Imu che incombe sulle nostre strutture e le nostre case. Da un’analisi da noi condotta sulle cifre che i nostri associati andranno a pagare, si evince che per i negozi vi sarà un aumento medio, rispetto alle vecchia Ici, di circa il 50% con punte del 90-100%, mentre gli alberghi pagheranno quasi il doppio rispetto all’Ici, con punte del 145%. Sono percentuali irragionevoli e sproporzionate, che metteranno in gravi difficoltà i nostri operatori, già alle corde. A questo proposito, rivolgiamo UN APPELLO A TUTTI I COMUNI E A TUTTI I SINDACI DELLA PROVINCIA.

 

Comunque, ciò che garantiamo a tutti gli imprenditori che abbiamo sentito e a tutti i nostri associati è che le nostre porte sono sempre aperte e che l’Unione c’è per dare una mano a superare le difficoltà”.

 


Data: 23/05/2012