VALGROSINA: festa al Rifugio di Malghera
di Stefano Pini Domenica 16 ottobre il Rifugio di Malghera in Val Grosina, a quota 2000 mt., come da tradizione a fine estate, ha chiuso i battenti (per gli amanti dell’escursionismo rimane sempre accanto alla struttura principale un piccolo ma ben attrezzato rifugio). Sarete d’accordo con me che i colori autunnali della montagna sono i più magici, ogni foglia sembra un fiore ed il bosco assomiglia ad un arcobaleno. Grazie alla giornata oserei dire estiva con un cielo terso ed assenza di vento, quei fortunati che hanno deciso di passare la domenica lassù hanno sicuramente fatto centro. Per chi non conoscesse questa localita due parole di indirizzo. Malghera la si raggiunge dopo essere saliti a Fusino, svoltando a sinistra prima della chiesa e si risale tutta la valle del torrente Roasco occidentale su una stada di montagna recentemente asfaltata e messa in sicurezza in molti punti pericolosi, ma che comunque richiede sempre attenzione durante la guida specialmente si si ha la pessima abbitudine di gurdarsi in giro come faccio io. Nonostante (per fortuna) quasi tutti i possessori di baite abbiano ristrutturato le loro proprietà, la valle ha mantenuto quel suo volto antico e rurale che credo sia il miglior biglietto da visita per chi si reca in montagna per differenti scopi. Tornando al cosidetto rifugio, che è portato avanti da un gruppo di valligiani (per un certo senso eroi) del luogo è stato, anno dopo anno con l’annessa chiesetta, rinnovato ed ha tutti i confort che oggi il viandante, l’escursionista o chiunque altro esigono. Vi è posta una Webcam di Valtline che tutto l’anno da in tempo reale la situazione metereologica del luogo, con inquadrata la chiesetta della Madonna della Neve. Se si pensa che un mese prima giaceva sulla terrazza antistante il rifugio quasi mezzo metro di neve la dice lunga sulla giornata invece di chiusura, ieri, che per la gioia degli usuffruitori e dei Fabricer, cosi si chiamano le persone che portano avanti da anni questa struttura, hanno chiuso in bellezza credo una buona estate e per finale il solito Rancio alpino, ma di rancio ha ben poco da spartire e solo chi conosce può capire di cosa sto parlando. Serviti e riveriti da gente cordiale e pronta per ogni desiderio culinario. Ok bando alle ciance e come dico sempre lasciamo spazio alle immagini che descrivono meglio l’atmosfera che c’era lassù.
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