Zini: L?AOVV non risponde alle esigenze della gente
Livigno, così all’avanguardia turisticamente, sta subendo disagi nel campo della sanità e della scuola. L‘Assessore ai Servizi alla Persona del Comune di Livigno Narciso Zini non condivide la decisione dell’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna di ridurre gli orari di apertura al pubblico dell’ufficio amministrativo presso la Casa della Sanità. Un dipendente è in mutua e questo obbliga la gente a interminabili code e a recarsi per il ritiro di referti medici, per esempio. "Non è solo disservizio, ma volontà di drammatizzare ulteriormente un servizio che già è di per sé spesso carente a causa delle distanze, della reperibilità di personale specialistico, delle difficoltà di collegamento. Non si può giustificare la sospensione del servizio di un amministrativo per giornate, durante la settimana riducendo inoltre anche l’orario di apertura dell’ufficio, questo comporta durante un mese gia congestionato, data la presenza di migliaia di turisti, code interminabili nei giorni di apertura, di attese prolungate per il ritiro di esami refertazioni e prenotazioni". Zini continua denunciando il disservizio, che "aumenta disagi già sofferti dall’utenza anche a causa del mancato utilizzo di attrezzature o di regolamenti ingiustificati, che non attivano per esempio la teletrasmissione. Le difficoltà sofferte sono state ripetutamente segnalate alla direzione dell’Azienda Ospedaliera, senza ottenere alcun effetto per risolvere un grave disagio che come ho già scritto allunga i tempi per conoscere l’esito di esami per diagnosi che dovrebbero poter essere fatte con la massima urgenza considerata la lontananza dal primo ospedale". Amara la conclusione dell’assessore: "Ci saranno carenze di risorse umane in certi settori ma son certo non nel reperire un amministrativo, che fra l’altro da anni è un problema per Livigno, e come amministrazione avevamo anche individuato la soluzione proponendo l’assunzione di un Livignasco che avrebbe garantito il servizio con maggiore facilità, non dovendosi sobbarcare giornalmente le trasferte, ma dopo i ripetuti solleciti verbali e scritti, è umiliante di fronte all’evidenza dover subire questa situazione che non posso che tradurre in disinteresse nei confronti di una comunità".
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